“Se ci fossero dieci personaggi come lui dalle nostre parti avremmo risolto ogni problema”, afferma Vittorio Feltri parlando di Berlusconi.
Silvio Berlusconi è stato ricoverato una seconda volta, il 5 aprile, al San Raffaele di Milano. Anche se adesso è stabile, sta seguendo le cure per trattare la leucemia cronica di cui è affetto da tempo, sostenuto dall’affetto della sua famiglia e di chi crede in lui. Tra questi, anche il direttore di Libero, Vittorio Feltri, che spende qualche parola per l’ex premier.
Le creazioni di Berlusconi
Al di là delle questioni anagrafiche che hanno potuto incidere sulle condizioni di salute di Berlusconi, Vittorio Feltri spera che “il Cavaliere resti a lungo nel consorzio umano perché egli è qualcosa di più di un simbolo”.
Il direttore di Libero descrive il leader di Fi come “il più grande imprenditore nato e cresciuto nel nostro Paese. Talmente grande da aver suscitato sentimenti forti in tutti i connazionali”. Inoltre è stato un politico tanto improvvisato quanto provvido”. Lo adula parlando dei suoi grandi progetti: dalla realizzazione di Milano 2, all’invenzione della televisione privata “di portata nazionale”.
Berlusconi è stato un grande anche nel settore bancario, con la creazione di Mediolanum, “un impero che svetta ancora nel settore del credito” insieme al socio scomparso recentemente, Dori. “Non è finita. Il dottore si è buttato anche nello sport, acquistando il Milan che ha vinto ogni titolo, mettendo in piedi uno squadrone imbattibile in Italia e nel mondo”, conclude Feltri.
Processi senza vergogna
A seguito della tangentopoli scatenata negli anni Novanta, Berlusconi fondò Forza Italia, “che in tre mesi conquistò la maggioranza degli italiani e nel 1994 addirittura la maggioranza elettorale”, per cui da quel momento in poi “fu oggetto di una autentica persecuzione giudiziaria e non solo”.
Il Cavaliere venne travolto da una serie di inchieste manovrate da chi lo voleva morto, o almeno in galera, per “aprire la strada ai post comunisti di facciata e rossi nell’animo. A forza di picchiarlo sul groppone, Berlusconi cadde dantescamente come corpo morto cade. Ingiustamente condannato per evasione fiscale, lui che con le sue aziende non aveva più rapporti essendosi stabilmente inserito nella politica nazionale”.
Berlusconi venne sbattuto fuori dal Parlamento, come racconta Vittorio Feltri, una pena raggiunta “grazie” all’invidia del nostro Paese. “Il successo in un Paese di sfegatati quale il nostro genera in chi non lo ha mai ottenuto una rabbia incontenibile”, scatenando un odio sociale irrefrenabile. E’ stato accusato di essere schiavo del sesso, “ridicolo, in una comunità che va gradualmente a puttane è diventato un peccato mortale andare a donne”.
“Io per Berlusconi nutro molta stima e lo ringrazio di avermi strapagato per il lavoro che mi ha dato senza mai rompermi le scatole”, afferma Feltri. Poi conclude: “Se ci fossero dieci personaggi come lui dalle nostre parti avremmo risolto ogni problema. Invece siamo ancora qui a dire stoltamente che è giunta l’ora di liberarsene. Io non sono credente ma confesso di pregare sia per il suo corpo sia per la sua anima affinché il Padreterno non ci privi del migliore italiano che abbiamo”.